Violenza mentale, voglia di ottobre.
Affinità che mancano, desideri che si chiamano.
Credo alla comunicazione mentale, credo agli istinti a distanza.
Credo ai pensieri telepatici, credo ai neuroni corporei.
È il gioco del vedo e non posso, del voglio e non tocco, del dammi e non riesco.
Sono morsi mancati, attimi passati, gemiti spezzati.
Centimetri di pelle a lunga percorrenza, millimetri di spazio lontani anni.
Sguardi rivolti al cielo parlano di fuochi sottopelle, labbra socchiuse scandiscono nonsense sottovoce.
Dazi da pagare in cambio di condivisioni di emozioni.
Compromessi, quelli con cui non vorresti mai scenderci a patti.
Sono pusher di droghe alternative in cerca di affari, o più semplicemente pazzi e solitari nelle loro grigie periferie mentali.
La sete rende ciechi, ma…dammene ancora un altro sorso.
E la fame? La fame come fai a saziarla, specie quando hai già mangiato al tuo piatto?
Sono parole intense. Che pennellano a perfezione un sentire tutto mio.
Non lo so come si fa, ed è una condanna.